Ama te stesso e starai bene

Scritto da: Andrea Gabbon
Data: 28.10.2014

“Andrea ha 37 anni e due anni fa era molto diverso da come è oggi. Come e perché è cambiato? Te lo racconta nel bel pezzo che ci ha inviato. Grande Andrea!” – via RunLovers

Era il 2012 quando guardandomi allo specchio capii che dovevo cambiare qualcosa, se non tutto.

35 anni, pesavo 98 chili e fumavo un pacchetto di sigarette al giorno, se andava bene… Battito cardiaco a 70 ed ipertensione. Lo stress mi stava maciullando l’animo.

Mi alzai ed iniziai a camminare.

Dopo un anno avevo perso 12 chili. Quasi senza fatica. Grandi camminate e piccoli accorgimenti sul cibo. Ma volevo di più!

Se migliorare non ti basta

Seguito da un amico nutrizionista ho iniziato una dieta a regime ipocalorico.

Durante una seduta, dopo grandi discorsi su calorie e fabbisogno basale, mi fa: “Ma perché non provi a correre? Vivrai di rendita.”

Correre? Camminare ok, ma correre è un’altra cosa… Si suda, si fatica, bisogna avere polmoni per farlo! Ci pensai un po’ di giorni e poi mi convinsi a provare. Mi dissi: “Sei una testa dura, ce la farai”.

Mi posi come obiettivo i 5 km di fila, senza tener conto del tempo impiegato, e mai più una sigaretta. Era il 13 ottobre 2013.

Mi comperai delle scarpe, una tuta, delle cuffiette e mi scaricai sullo smartphone la tabellina C25K. Avevo letto in rete essere la migliore per iniziare.

Dopo ogni uscita ritornavo a casa sudato marcio, ma con il sorriso perché riuscivo a portare a termine quando richiesto. Ascoltavo buona musica, stavo all’aria aperta, facevo moto e pian piano facevo progressi.

La sera prendevo il sonno con facilità ed alla mattina respiravo molto meglio.

Piangere, di gioia

12 ottobre 2014: come piangere due volte in un’ora e mezza.

64 chili, battito a riposo a 43. Una voce femminile grida: “Benvenuti alla International Lake Garda Marathon. Un applauso ai partecipanti della 15 km!!! 3-2-1 Via!!!”

In mezzo agli altri partecipanti, mentre superavo l’arco della partenza ho pianto. Gambe che correvano, cuore che batteva, sorriso stampato in faccia, ed occhi che non credevano a quello che vedano.
15 km di pura felicità con tutto attorno un panorama mozzafiato. Montagne a destra, lago e vallata a sinistra, con in mezzo una strada affollata di persone che correvano.

Dopo meno di un’ora e mezza piansi la seconda volta superando il traguardo. Sapevo di poter correre i 15 km, mi sono spinto anche oltre durante i miei imprescindibili 3 allenamenti settimanali, ma farlo in maniera “ufficiale”, in mezzo ad altre persone, con la tua ragazza che ti aspetta, ti sorride vedendoti e ti abbraccia… Ragazzi, è un’altra storia.

Amatevi, stare bene si può.