La corsa dà, la corsa toglie. Pensieri sparsi.

Scritto da: Andrea Gabbon
Data: 27.03.2024

Aria, respirare.

Il godere del sole sulla pelle.

Ti senti vivo al gelo con il sangue che pulsa sotta la pelle.

Sei più forte del caldo estivo ricoperto di sudore: la felicità allo stato liquido (cit.).

Il canto degli uccelli al mattino,.

Lo sfondo arancione del cielo sul mare blu

La schiuma delle onde.

Il rumore delle foglie sotto ai piedi.

La terra, le strade, i posti nuovi.

L’amplificazione dei sentimenti come gioia, stupore, l’innocenza che solo i bambini hanno, malinconia e tristezza.

Ti fa toccare il fondo ma anche la forza per dare un bel colpo di reni e risalire.

Gli alberi.

Il gusto strepitoso dell’acqua che si mischia al salato delle labbra.

L’infortunio come monito: bisogna avere cura nella vita, soprattutto per le cose belle.

Cura di noi stessi.

Il piacere nel sentire il petto che pulsa.

La fatica buona, ti fa apprezzare le piccole cose e ti fa mancare la voglia di perdere tempo con le finzioni

La birra meritata.

Le pacche sulle spalle, gli abbracci.

“Ce l’abbiamo fatta”, “ce l’hai fatta”, “ce l’ho fatta”.

Ti porti a casa corse belle e corse brutte, ma sempre corse.

Non sopporti gli opportunisti, li vedi subito.

Ti rendi conto che i lunghi all’anno sono solo, se va bene, 54.

Un anno passa presto e va allungato correndo.

Ami di più tutto.

Detesti di più il superfluo, la vanità, l’imbroglio.

Emozioni sincere sono sempre le benvenute, belle o brutte ma sincere.

L’unità di misura dei risparmi non è in euro ma in “scarpe da corsa”.

La scoperta come medaglia delle uscite.

Nuovi posti, nuove sfumature, nuove condizioni meteo da affrontare. Come la pioggia battente e le onde che ti schiaffeggiano al faro in fondo alla diga, il vento nei campi, il caldo sul lungomare, l’umidità del bosco.

E quindi corse al gusto di salso, sabbia, terriccio, resina, fossi, barena, fiori.

Anche la bora ha il suo odore e gusto: sa di blu tempestato di luccichii e vele colorate.

Le mani appiccicose di carbogel tengono in mano panini al prosciutto crudo.

Sacchetti dei surgelati dai mille usi.

Odi il tempo perso a stare fermo.

Odi il tempo perso a non provare un forte sentimento qualsiasi esso sia.

Ami la gara. Odi la gara.

Adesso basta tabelle. Ora faccio una tabella.

La bellezza delle corse in compagnia.

La bellezza delle corse in solitaria.

Impari a portare a termine le cose. E non sempre arrivare ad una fine  ha un’accezione positiva.

Ti dà a testa dura per finire un progetto, un’attività. Ma ti decidi anche di tirare delle linee, diverse linee. Perché tutto è risorsa scarsa e finita e deve essere gestito.

La mangiata di fine lungo, “chi porta le birre?”.

Le piadine ed i toastoni sono più buoni.

Sai misurare le distanze, sai misurare il tempo.

Sai amare, sai odiare. Sai tenere botta.